Lo SmartWorking e le limitazioni dei nostri spostamenti negli ultimi 2anni e mezzo ci hanno portato ad una PERDITA non solo di un’altissima percentuale di attività fisica/sportiva (già di per sé gravissima!) ma anche del nostro MUOVERCI QUOTIDIANO.

Basta pensare ad una lunghissima serie di spostamenti e gesti completamente elusi: prepararsi, uscire, recuperare l’auto dal garage, scendere ad accompagnare i figli a scuola, risalire, riscendere e fare 2 passi verso il bar per un caffè al volo, ritornare all’auto, recarsi al lavoro, parcheggiare, scendere, camminare, salire scale, ufficio e cambio ufficio, recupero fotocopie, caffè con colleghi, pausa pranzo fuori e ritorno, e risalgo le scale e poi esco a fare una commissione e così via fino a sera… Invece siamo seduti IMMOBILI per ore al tavolo per lavorare e poi mangiare (a volte contemporaneamente) per poi passare al divano per il relax o alla consolle giochi per svago.

Like his other series, “Night Fall Trees” centers on Doyle’s obsession with energy. The swirling tree branches are wound tightly within each other, the tufts of leaves envelop the top branches, and the widespread roots bury themselves into the ground. Inspired by a nighttime glimpse of a well-lit tree last October, Doyle also says this series is about the seasons and the resilience the trees have.

Questa IMMOBILITA’ ha causato dolori cervicali, lombari, irrigidimento e malesseri in generale, oltreché una perdita di stimoli e motivazione.

Afflosciati nella sedia, ingobbiti, trapezi alle orecchie, testa protesa verso il pc, pancia in fuori su cui si “incastra” il costato col diaframma compresso…

E’ DELETERIO!

Lo sai che:

1. Il 70% del nostro respiro dipende dal DIAFRAMMA e lo utilizziamo solo al 40%, diminuendo in maniera drastica la sua capacità di veicolare l’ossigeno nel nostro corpo e del lavoro polmonare?!

2. Non usando il diaframma sovraccarichiamo i muscoli accessori della respirazione (sternocleidomastoideo, scaleni ecc..) che daranno conseguenze sulla postura e sulla cervicale?!

3. A causa di una sua fissità o poca mobilità si possono verificare:

a.    Dolori lombari e compensi anche su altre zone come ad esempio articolazione dell’anca per via delle numerose connessioni fasciali e muscolari con la zona lombare.

b.    Problemi di motilità intestinale, digestive, di reflusso, gastriti, per via delle sue connessioni con stomaco, fegato, visceri.

c.    Tachicardie

d.    Problemi al ritorno venoso, recupero del lattato ed eliminazione del CO2 non ottimali

e.    Squilibri meccanici in generale che innescano posture sbagliate creando dolori e limitazioni muscolari